Chi di voi non si è trovato di fronte a questo problema alzi la mano! Diventare genitori significa affrontare il problema del sonno. Sin dal primo giorno di vita del nostro bambino e per molti genitori anche per molti anni a seguire. Nelle famiglie più fortunate i bambini prendono un ritmo da soli. Ad un certo punto non si sa bene come ma cominciano ad allungare le ore tra una poppata e l’altra. E piano piano imparano a dormire tutta la notte.
Ma quando dormirà tutta la notte?
Con il mio primo figlio il fatto di dormire tutta la notte era una vera e propria ossessione. E più passavano i mesi e più mi rendevo conto che la situazione non migliorava affatto. Era preciso come un orologio svizzero, si svegliava sempre e comunque ogni tre ore! E in alcuni periodi ha provato a farmi letteralmente impazzire svegliandosi anche ogni ora.
Al tempo ignoravo completamente che ci sono alcuni fattori fondamentali (psicologici e fisiologici) alla base del sonno. E sono questi che permettono ad un bambino di imparare a dormire tutta la notte. Dato che di natura non mi arrendo facilmente, non mi sono rassegnata e ho affrontato il problema studiando e leggendo. E sono arrivata ad una soluzione.
La mia parte da mamma era letteralmente devastata. Sentivo il bisogno di dormire un po’ più delle tre ore a fila che il mio neonatino aveva deciso di concedermi; la psicologa in me voleva assolutamente comprendere. Dovevo scoprire perché alcune mamme sembravano state toccate dalla bacchetta magica. E assolutamente volevo fare qualcosa per le altre che sembravano destinate a girare con occhi gonfi e borse sotto gli occhi.
Nonostante la stanchezza ero comunque determinata ad insegnare al mio bambino a dormire. Ma non volevo adottare soluzioni che fossero troppo drammatiche. O che richiedessero di lasciarlo ore a piangere da solo nel suo lettino. Non ne sarei stata capace.
10 aspetti fondamentali del sonno
I danni causati dalla carenza di sonno li conoscevo bene. (Ve ne parlo anche nel mio articolo cinque consigli per migliorare il sonno). Dopo tanto leggere e studiare ho individuato alcuni aspetti fondamentali e con un po’ di pratica la mia vita è cambiata. A sei mesi il mio bambino dormiva 11-12 ore filate. Sembrava un sogno: dalle 7.30 di sera alle 7 del mattino. Ero l’invidia di tutte le amiche con figli piccoli. E io ho potuto nuovamente gustare il piacere di una notte di sonno rigenerante.
Ecco allora alcuni aspetti fondamentali che bisogna assolutamente tenere a mente.
- i problemi del sonno nei bambini sono sempre collegati a quello che accade durante la giornata. Il bambino si sveglia durante la notte perché ci sono degli squilibri in alcune aree della sua giornata. Quindi la prima regola è guardare nel posto giusto per comprendere come mai il bambino non dorme tutta la notte.
- Tutti i bambini si svegliano durante la notte, alcuni sanno riaddormentarsi da soli mentre altri non lo sanno fare.
- Perché il bambino possa dormire la notte deve essere “guidato” amorevolmente durante la giornata. E’ fondamentale seguire una routine ben pensata e costruttiva. La responsabilità di guidare il nostro bambino sia di giorno che di notte spetta ai genitori . Questa guida amorevole consentirà al bambino di acquisire gli strumenti fondamentali per potersi addormentare e riaddormentare da solo quando è ora di andare a dormire.
- L’età migliore per cominciare ad organizzare la giornata del bambino con una routine è intorno ai sei mesi, prima il neonato cresce e cambia così rapidamente che non è possibile letteralmente seguire routine troppo fisse
Il sonno e le associazioni
- Per essere in grado di addormentarsi tranquillamente nel suo lettino e dormire tutta la notte il bambino deve apprendere delle competenze di base (anche a livello emotivo) che gli saranno necessarie per affrontare tutte le situazioni emotive che incontrerà nei primi anni di vita e poi quando sarà più grande.
- I bambini più piccoli (fino ai due anni di età) hanno bisogno di dormire in media tra 13 e 16 ore nell’arco delle 24 ore e si dividono in bambini con alta necessità di ore (dalle 14 e mezza alle 16 ore) e bambini con bassa necessità di ore (tra le 13 e le 14 ore e mezza)
- Quando il sonno del bambino è interrotto spesso il problema sono le associazioni. Cosa sono le associazioni? Sono tutta una serie di azioni o strumenti che utilizziamo per far addormentare o riaddormentare il bambino. E si intende qualsiasi cosa che richieda l’intervento di mamma o papà: ad esempio cullare, mettere il ciuccio in bocca, stare seduti vicino al bambino, cantare, accarezzare, correre, spingere il passeggino, saltare, dondolare. E possono verificarsi tre casi:
- il bambino ha bisogno dell’intervento del genitore per addormentarsi e riaddormentarsi.
- Il bambino è capace di addormentarsi da solo quando lo mettiamo a letto ma ha bisogno dell’intervento del genitore se si risveglia di notte.
- Il bambino ha bisogno dell’intervento del genitore per addormentarsi ma sa riaddormentarsi da solo se si sveglia di notte.
- il bambino non ha la più pallida idea di cosa sia il sonno e tanto meno ha il senso del tempo e dato che tutti i bambini si svegliano più volte durante la notte, per potersi riaddormentare hanno bisogno di ritrovare esattamente la stessa situazione in cui si sono trovati quando si sono addormentati.
L’importanza di seguire la fisiologia del sonno
Se si lavora secondo la fisiologia del sonno del bambino tutto risulta più semplice. Cosa significa? Significa che la maggior parte del sonno dovrebbe avvenire nelle ore di buio. Normalmente sia la natura che la nostra giornata cominciano intorno alle 7 del mattino. Il ritmo circadiano si consolida nei primi cinque anni di vita e quindi è fondamentale abituare il bambino a svegliarsi alle 7. In questo modo il suo livello energetico sarà al top tra le 9 del mattino e le 5 del pomeriggio. Ovvero quando si svolgono la maggior parte delle sue attività. Cominciare a svegliarlo alle 7 del mattino solo quando comincia ad andare alla scuola materna o alle elementari può davvero creare un impatto negativo sullla sua giornata. I nostri corpi sono stati creati per reagire alla luce del sole e per dormire bene è fondamentale lavorare in armonia con i ritmi della natura.
Inoltre ci sono degli aspetti ambientali che bisogna assolutamente tenere in considerazione per risolvere le problematiche del sonno. Tra questi l’alimentazione, l’idratazione , la luce nella stanza, la temperatura e i movimenti del bambino sono tutti fattori che hanno un impatto sulla sua capacità di dormire.
Se il vostro bambino non dorme, possiamo lavorare insieme per risolvere il problema
Da questi dieci fattori fondamentali dipende quindi la capacità del nostro bambino di addormentarsi da solo e di riuscire a dormire tutta la notte per svegliarsi fresco e riposato. E se riesce a dormire bene lui, riusciremo a farlo anche noi.
Quando ho studiato e capito questi dieci fattori sono riuscita a creare più equilibrio nelle giornate di mio figlio e per magia si è messo a dormire tutta la notte e non ha mai smesso.
Se anche voi siete ancora alle prese con le difficoltà del sonno del vostro bambino, provate a chiamare per una consulenza personalizzata che mi permetterà di valutare insieme a voi quali elementi modificare per aiutare il vostro bambino a dormire tutta la notte e svegliarsi pieno di energia e voglia di fare.