Come gestire gli atteggiamenti di sfida? Alcune settimane fa abbiamo cominciato a parlare di come gestire una delle situazioni che spesso si verificano nelle relazioni tra genitori e figli.
Qualunque sia l’età di tuo figlio, sarà capitato anche a te, di trovarti di fronte un bambino o un ragazzo arrabbiato che ti urla addosso “Io faccio come mi pare: tu non mi comandi!”. In poche parole lampi di comportamenti che manifestano la difficoltà di accettare ciò che stiamo chiedendo.
Quando nostro figlio ci sfida in questo modo, ci viene il nervoso perché ci rendiamo conto che di fatto non possiamo controllare nessuno, né a tre anni né tanto meno a tredici anni.
Vi rimando al primo articolo che ho scritto su questo tema, dove trovate un’introduzione generale e i consigli per aiutare i bambini più piccoli.
Ricordiamoci che gli atteggiamenti di sfida sono un’opportunità per crescere insieme.
La maggior parte di noi viene talmente sollecitata dagli atteggiamenti di sfida dei nostri figli che automaticamente pensiamo di doverla schiacciare con una bella martellata (non in testa, ovviamente!).
Di fatto, per la nostra generazione non sarebbe mai stato possibile comportarci in questo modo con i nostri genitori.
In realtà questi atteggiamenti di sfida sono come una spia che si accende sul cruscotto della macchina. Ci segnala che qualcosa non sta funzionando e bisogna aggiustarla. E ciò che non funziona non è il bambino, a cui spesso finiamo per attribuire tutta la responsabilità.
E’ la relazione tra noi e lui/lei che non sta funzionando e l’unico modo per sistemare il guasto è ricreando vicinanza emotiva con il bambino, non attaccandolo.
Quindi la prossima volta che tuo figlio ti sfida, ricordati che non devi necessariamente rispondere ad ogni braccio di ferro a cui sei invitata. Mantieni chiari i limiti relativi al rispetto e alla comunicazione non violenta e cerca di ricreare vicinanza emotiva con tuo figlio.
Ma vediamo nello specifico come affrontare questo problema con i bambini della fascia d’età scuola materna e scuola elementare. Ovviamente a seconda dell’età dobbiamo cambiare le nostre strategie per riuscire, con empatia e rispetto, a ritornare rapidamente ad una relazione amorevole, tranquilla e collaborativa.
Bambini età scuola materna
I bambini di queta età conoscono le regole. E quando si oppongono alle nostre richieste c’è un messaggio sottostante che non stiamo cogliendo e che più o meno possiamo leggere così: “Mamma, papà, sono arrabbiato ma non riesco ad esprimerlo…così cerco di comportarmi al peggio così siete costretti a prestarmi attenzione…e quindi sfido ogni vostra richiesta!”
Ma vediamo come gestire gli atteggiamenti di sfida:
- Ricordati che il suo atteggiamento di sfida è una richiesta di connessione, non un comportamento che richiede punizioni, sgridate o urla.
- Ricrea la connessione emotive tra voi attraverso il gioco, se puoi. Per esempio fai finta di essere arrabbiato in modo divertente ed esagerato, così che il tuo bambino si metta a ridere: “Hanno sentito bene le mie orecchie? Sono proprio certa di aver sentito un NO? Oh santa pazienza, questo bambino dice che non farà quello che gli richiede la sua mamma? Furbacchione, in guardia!” E dopo una bella lotta con i cuscini o una finta sfida tra spadaccini, avrà riso talmente tanto da buttare fuori la sua rabbia e riattivare un po’ di ossitocina nel sistema e sarà pronto e disponibile a fare quello che gli hai chiesto.
- Se è troppo arrabbiato per giocare, ascoltalo. “Stai dicendo che non vuoi andare all’allentamento in piscina? Deve esserci qualcosa che ti preoccupa rispetto all’allenamento… come pensi di sentirti se vai all’allenamento?
Gestire gli atteggiamenti di sfida | Bambini età scuola primaria
I bambini di questa età rispondono con un atteggiamento di sfida quando sentono che ci stiamo comportando in modo ingiusto. Quando I bambini a quest’età discutono tutto il tempo, controbattono arrabbiati, in realtà ci stanno dicendo che non si sentono ascoltati o connessi a noi emotivamente.
A quest’età possiamo gestire gli atteggiamenti di sfida in questo modo:
- Fermati, dimentica per un momento tutto quello che hai da fare e respira. Sicuramente sarai molto innervosito/a anche tu e prima di fare qualsiasi cosa la tua unica responsabilità è di calmarti.
- Ricorda a tuo figlio che la mancanza di rispetto non è un valore nella vostra famiglia: “Sai che questo non è il modo in cui ci parliamo in famiglia. Devi essere davvero molto arrabbiato.”
- Ricorda sempre che quando tuo figlio ha un atteggiamento di sfida c’è sempre un problema nella relazione. Da qualche parte la vostra relazione si sta allentando o è in difficoltà e quindi lui/lei non è disposto a seguirti e collaborare. Ti stai comportando in modo ingiusto? Non lo stai ascoltando? Stai perdendo il suo rispetto perché spesso sei tu ad avere delle vere e proprie crisi emotive, scoppi di rabbia incontrollata?
- Riconnettiti a lui ascoltando e riflettendo: “Mi stai dicendo di no perché pensi che sia ingiusto? Hmmm…forse non sto capendo qualcosa. Spiegami meglio”
- Usa l’empatia: Ricorda che la rabbia non diminuisce fino a che non trova spazio nella tua capacità di ascoltare. “Oh allora ti senti…e vorresti che…deve essere davvero difficile…”
- Cerca soluzioni win/win (ovvero dove entrambi avete la sensazione di portare a casa qualcosa).“Allora, tu vorresti fare così…e io invece…cosa ne dici se…?