Nella vita di una coppia (anche di quelle più felici) può capitare di trovarsi di fronte a momenti di difficoltà e fatica.
Talvolta invece ci si trova direttamente sull’orlo del precipizio, in cui uno o entrambi i partner sono pronti a mettersi questa relazione alle spalle.
Sono quelle situazioni in cui uno o entrambi i partner sentono che la relazione non è più sostenibile o vivibile almeno che non si attui un cambiamento.
L’Italia è ancora un paese in cui le famiglie e le coppie preferiscono “lavare i panni sporchi in casa” e così molto spesso si finisce per arrivare alla decisione di separarsi o divorziare senza aver nemmeno preso in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso insieme.
Da psicologa, spesso e volentieri, finisco a parlare con amici (mogli e mariti) in crisi che timidamente mi chiedono se un percorso di coppia potrebbe aiutarli. O se conosco qualche bravo collega.
Ma la domanda segreta che tutti vorrebbero fare è: “I percorsi di coppia funzionano?”
Percorsi di coppia
Io credo proprio di sì. Spesso quando una coppia va in crisi mancano immediatamente alcuni aspetti fondamentali.
La capacità di comunicare in modo efficace, la sensazione di sentirsi vicini emotivamente. E ogni singolo momento della vita quotidiana diventa una scintilla capace di far esplodere la situazione in un litigio.
O al contrario, proprio per evitare qualsiasi tipo di conflitto, si evita qualsiasi tipo di contatto o di interazione.
In ogni caso, l’esperienza vissuta da entrambi i partner è di grande solitudine. Un cliente qualche tempo fa mi disse: “Mi sento più sola in questa relazione di quando sono sola con me stessa.”
Questo vissuto di lontananza, separazione e solitudine è molto doloroso ed è il primo aspetto sui cui un percorso di coppia può aiutare.
Benefici del percorso di coppia
Attraverso la presenza di un terzo neutrale, è possibile riattivare il dialogo e ascoltare anche le voci e le emozioni che non possono più essere dette tra le mura di casa.
E questo dialogo è il primo passo verso un allentamento della tensione. Permette di comprendere davvero a che punto ci si trova.
Consente di esplorare le emozioni e le paure di ciascuno dei partner e di chiarire quali sono gli obiettivi del percorso. Con alcune coppie non è nemmeno sicuro che ci sia il desiderio di arrivare alla seconda seduta.
La sfiducia e lo sconforto sono tali che è necessario “somministrare” una vera e propria dose di speranza, mettendo in luce le risorse che i partner non riescono nemmeno più a vedere.
Da lì si parte per un percorso che porta alla scoperta di un nuovo modo di stare insieme che richiede il raggiungimento di un’altra profondità e di interazioni nuove.
E’ un viaggio complesso ma nel contempo gratificante e soddisfacente, quando si scopre che non solo è possibile stare insieme: si riesce a sentire l’altro come il porto sicuro a cui tornare, come un elemento di crescita e soddisfazione della propria vita.
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Per me non ci sono dubbi: vale sempre la pena esplorare prima di gettare la spugna. E tu cosa ne pensi?