Eccoci arrivati alla quarta strategia per trasformare la tua relazione con tuo figlio e diventare il genitore che hai sempre sognato di essere.
Nelle scorse settimane abbiamo parlato di tre strategie importanti: comprendere a fondo le motivazioni che si nascondono dietro ai comportamenti difficili di tuo figlio, essere costanti nell’applicare regole, routine, orari e abitudini famigliari. E la terza strategia era smettere di utilizzare premi e punizioni per influenzare i comportamenti di tuo figlio.
Oggi parliamo di una strategia fondamentale: concentrare la tua attenzione si ciò che puoi effettivamente controllare. Ovvero te stesso/a.
Lo so che suona come uno shock sentirsi dire che di fatto nei momenti difficili con tuo figlio l’unica cosa che puoi cambiare è il tuo comportamento. Soprattutto quando ci troviamo nelle situazioni più complicate. Ad esempio quando tuo figlio si butta per terra in piena crisi in mezzo ad un supermercato pieno di gente perché non gli compri le caramelle gommose che desidera tanto.
Strategia numero 4: concentrati su te stesso.
Sembra un mantra e di fatto lo è. Se ti ricordi ti ho raccontato che dietro ad ogni comportamento di tuo figlio ci sono delle ragioni perfettamente sensate ai suoi occhi. E devi anche ammettere che ognuno di noi (e quindi anche tuo figlio) è dotato di una volontà autonoma. Cosa intendo? Intendo che di fatto, a meno di non usare metodi coercitivi e violenti, non possiamo costringere nessuno a fare qualcosa che non vuole. Hai presente tuo figlio davanti al piatto di broccoli? Se non vuole mangiarli, non è che puoi forzarlo aprendogli la bocca a cacciandoglieli giù.
Quando ti accorgi che però hai senz’altro il potere di modificare tuo comportamento, ti sentirai immediatamente più libero. E soprattutto sentirai in te la possibilità di avere un ruolo nelle situazioni più complicate che avvengono in famiglia.
Lavorare per obiettivi a lungo termine
Lo so che stasi pensando che in realtà attraverso le minacce e le punizioni puoi in qualche modo costringere tuo figlio a comportarsi come tu desideri. Ma sai anche che questo irrimediabilmente porta ad esercitare il tuo potere su di lui. E in realtà funziona solo a breve termine. Perché alla fine tuo figlio diventerà comunque un adulto libero di agire come meglio crede.
Quindi invece di ricattarlo, minacciarlo o esercitare la tua forza ti invito a modificare le lenti con cui guardi tuo figlio. Quando tuo figlio si comporta in modo che ritieni inadeguato, invece di pensare che sia cattivo o “monello” come sento incessantemente ripetere ovunque, prova a pensare che semplicemente non ha ancora gli strumenti giusti per rispondere adeguatamente a quella situazione.
In che modo controllare il tuo comportamento?
Il modo più semplice per farlo è decidere preventivamente che cosa si è disposti o non disposti a fare. Un esempio che calza a pennello per tutte quelle situazioni in cui desideri che tuo figlio si assuma alcune responsabilità. Ad esempio quella di ricordarsi la merenda al mattino, o svuotare la borsa di calcio. O semplicemente di rimettere a posto i giochi. Insomma tutte quelle situazioni per cui alla fine ci ritroviamo a ripetere la richiesta un’infinità di volte arrivando poi normalmente a perdere la pazienza.
Il primo passo è decidere cosa sei disposta a fare e quale responsabilità (adeguata alla sua età ovviamente) richiedi a tuo figlio di assumersi. Per esempio a casa mia, mi occupo ancora io di mettere su la lavatrice con le divise puzzolenti e infangate che arrivano a casa dopo gli allenamenti da calcio. Ma desidero che i ragazzi tolgano i vestiti sporchi dalla borsa e li mettano in lavatrice.
Un piano nuovo di zecca per farlo crescere
Dunque con un certo anticipo ho deciso che da questa settimana comunico ai ragazzi che sono ben felice di fargli trovare le divise pronte e pulite per partite e allenamenti se loro si ricordano di svuotare le borse e infilarli in lavatrice. Patti chiari e amicizia lunga. Fondamentale spiegare a chiare lettere, sopratutto ai maschietti (non me ne vogliano i papà!). Quindi comunicherò quanto segue: “Mamma è ben felice di farvi trovare le cose del calcio lavate, ma è vostra responsabilità svuotare la borsa e metterle in lavatrice la sera dopo gli allenamenti. Altrimenti dovrete occuparvi voi di trovare una soluzione per averli puliti quando vi servono”
Dopodichè è fondamentale offrire un aiutino. “Come possiamo fare per aiutarti a ricordare che devi svuotare tu la borsa?” E magari lo invitiamo o lo aiutiamo se è più piccolo a fare un cartello con disegno o parole scritte che glielo ricordino. Dato che non vorrai poi ritrovarti a doverglielo ricordare mille volte.
Assicurati che tutti abbiano capito esattamente i termini dell’accordo. Io adotto spesso la tecnica di farglielo ripetere in modo che siamo tutti allineati e abbiamo chiaro in mente qual è la richiesta.
A questo punto direi che è tutto a posto. Hai spiegato bene a tuo figlio come assumersi la responsabilità di un nuovo compito, lo hai messo nelle condizioni di svolgerlo al meglio e gli hai fatto capire cosa accade se si dimentica.
Quale sarà il passo successivo? Direi che è quello più importante e ha a che fare con l’essere coerenti.
Se sei curiosa di capire come puoi aiutare tuo figlio da 0 a 16 anni ad assumersi responsabilità diventando un genitore calmo e tranquillo, prenota una sessione di consulenza con me telefonando al numero 333.3790986 o scrivendo via mail a info@thefamilytrainer.com.
Il prossimo passo da fare?
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