Ti è mai capitato che tuo figlio ti rispondesse male? Credo di immaginare che la risposta sia affermativa. Se sei arrivato fin qui per leggere questi consigli è perchè hai per le mani una bella gatta da pelare. Immagino un piccoletto che ti risponde con dei “NO!” secchi e brucianti mentre lancia la macchinina nella tua direzione o un impavido adolescente che ti strilla addosso un fantastico “E non mi dire quello che devo fare!”. I
l problema lo conosco bene e quando accade so che può letteralmente far perdere la testa a qualsiasi genitore. Così come so che la risposta che diamo (“Come ti permetti di parlare così a tua madre/padre?) non fa altro che peggiorare la situazione. So di per certo che questa è una delle prime domande che mi pongono i genitori che mi contattano per una consulenza. Vogliono ritrovare la pace in famiglia, sono pieni di rabbia e frustrazione e non riescono a capire cosa non stia funzionando.
Per quale motivo tuo figlio ti risponde male?
Se vuoi davvero risolvere questo problema è fondamentale innanzitutto capire cosa succede quando tuo figlio ti risponde male. Quali sono le motivazioni che si possono nascondere dietro a questo comportamento? In generale direi che questo accade per ragioni molto diverse tra loro. A volte è un tentativo fatto per vedere se ottiene una reazione dalla mamma o dal papà, a volte per testare un po’ chi ha in mano le redini della comunicazione in famiglia. Con i più piccoli può essere dovuto al fatto che hanno molta fame o sonno e che i loro bisogni fondamentali non vengono soddisfatti adeguatamente. O semplicemente può essere che tuo figlio abbia avuto una brutta giornata a scuola, o abbia litigato con un amico e abbia un pieno di emozioni che non sa gestire.
Tuttavia, se capita di frequente, solitamente questo comportamento rappresenta un tentativo di esercitare il proprio potere e farti capire (neanche troppo velatamente!) che “tu non sei il capo!”. Se hai letto i miei post precedenti o hai visto i miei ultimi video, avrai capito che ognuno di noi ha tra i suoi bisogni fondamentali quello di esercitare il proprio potere personale in modo positivo.
Cosa significa? Che ogni essere umano ha bisogno di sentire di avere almeno un po’ di controllo sulla propria vita. Prova a fermarti un momento e chiediti quanto controllo sente tuo figlio nelle seguenti interazioni: quando sente che tendi a proteggerlo eccessivamente, quando riceve una serie di richieste eccessive, o semplicemente quando le vostre interazioni sono caratterizzate esclusivamente dal dare ordini, correggere e dirigere. Tutto questo logora il suo senso di indipendenza e di potere personale e lo spinge a replicare con una strategia piuttosto definita. Lottare per recuperare il proprio potere personale! E lotta proprio con te che a volte, più o meno inavvertitamente, tendi a minare il suo senso di controllo.
5 strategie che possono aiutarti
Avrai sicuramente sentito parlare di difese animali. Difese che ognuno di noi utilizza nei momenti più difficili sia concretamente che emotivamente. Di fronte ad una difficoltà ognuno di noi può decidere se darsela a gambe o contrattaccare. Come puoi immaginare l’opzione darsela a gambe non è ottimale per tuo figlio dato che la casa e la famiglia rispondono a dei suoi bisogni essenziali: cibo, tetto sopra la testa, appartenenza ecc. Quindi quale strategia gli rimane? Gli resta solo la possibilità di lottare. E questa lotta in famiglia si manifesta sotto forma di rispondere male, negoziare, discutere, andarsene in malo modo, alzare gli occhi al cielo e tutte le forme di attrito e conflitto che ben conosci come genitore.
E cosa facciamo noi genitori normalmente? Ci arrabbiamo, chiudiamo il discorso con veemenza, assegniamo punizioni…tutti comportamenti che non fanno altro che rendere il conflitto ancora più aspro. Il risultato? La situazione sfugge rapidamente di mano, genitore e figlio si sentono sconfitti e frustrati e spesso i genitori cominciano a dubitare delle loro capacità genitoriali. E i figli dell’amore dei loro genitori.
Non è da me dipingere un quadro tutto nero e lasciarti senza soluzioni. Per cui, su con il morale! Voglio farti riflettere su 5 aspetti che possono essere molto importanti per risolvere e superare questi momenti e farli anche ridurre notevolmente di frequenza. Come risultato, tornerai a godere della relazione con tuo figlio e lui/lei a vederti come la guida amorevole che dovresti essere.
1. Riconosci il tuo ruolo in queste situazioni
Cerchiamo di essere sinceri per un attimo. Ti sarai accorto che quando tuo figlio ti risponde male, anche il tuo comportamento ha un certo ruolo nella situazione. Le interazioni positive o negative che avvengono con tuo figlio prevedono sempre due protagonisti: il genitore e il figlio. Cerca di diventare consapevole della tua modalità di comunicazione quotidiana con tuo figlio, osserva il tono di voce che usi e cerca di ridurre al minimo le situazioni in cui ti trovi a dare ordini, correggere o dirigere. A nessuno piace ricevere ordini tutto il giorno e se passi molto tempo in questa modalità la sua reazione naturale è la lotta!
Ricordati che il punto non è chi vince la guerra, ma riconoscere che tuo figlio come ogni altro bambino ha bisogno di sentire di avere controllo e autonomia nella propria vita e il tuo ruolo è aiutarlo a trovare modalità per sentire di esercitare in modo positivo questo controllo all’interno di confini stabiliti. Il nostro obiettivo è insegnare la libertà con responsabilità, non l’essere liberi di fare qualunque cosa passi per la testa.
Cerca di aumentare le situazioni in cui ti rapporti con tuo figlio dal tuo sé bambino. Ovvero i momenti in cui ridi, ti rotoli con lui, giochi, scherzi e ti diverti: quei momenti in cui entrambi avete il cuore leggero e l’amore che esplode nel cuore.
2. Soddisfa il suo bisogno di attenzione
Tuo figlio, a qualsiasi età, ha bisogno di attenzione positiva. Se sente di non riceverne a sufficienza, opterà per l’uso di comportamenti negativi, come rispondere male, provocarci, combinare guai per catturare la nostra attenzione. Dal punto di vista di tuo figlio, meglio l’attenzione negativa (con la mamma che urla e si arrabbia) che nessuna attenzione o di un’attenzione continuamente distratta (perchè sto stendendo i panni, preparando la cena, guardando la chat di classe, cambiando il pannolino alla sorellina ecc. ecc). Ti ci rivedi?
E qui lo strumento chiave sono i dieci minuti speciali di cui vi ho già parlato nel mio ultimo post. E’ un tempo speciale che molto spesso i genitori trovano difficile pianificare nelle proprie giornate complicate e caotiche. Ma è il miglior investimento perchè tuo figlio possa essere collaborativo, la tua famiglia più tranquilla e perchè tuo figlio diminuisca notevolmente la frequenza delle volte in cui ti risponde male.
3. Non dargli la soddisfazione di una reazione scomposta
Non dimenticare mai che quando tuo figlio ti risponde male sta cercando di vedere se suscita una reazione. E quando sull’orlo di un attacco di nervi gli rispondi urlando ” E non ti permettere di parlarmi così!”, in realtà gli offri su un piatto d’argento la possibilità di fare il pieno di potere. Quindi cerca di guardarlo negli occhi e parlare in modo calmo dicendogli qualcosa tipo: “quando mi parli così mi sento ferita e non rispettata. Quindi mi allontano un momento e sarò felice di riparlarne in un momento in cui potremo farlo con rispetto!” oppure qualcosa del tipo “Ti voglio troppo bene per litigare con te in questo modo. Mi prendo un attimo per calmarmi e quando siamo tutti e due più tranquilli troviamo un momento per riparlarne.”
E poi però vattene!! Andare via permette ad entrambi di recuperare la calma senza esacerbare questo momento di conflitto. La prossima volta che accade lascia semplicemente la stanza, hai già spiegato che non ti va di parlare in questo modo. Andandotene dai un chiaro messaggio che ti rifiuti di partecipare a questo conflitto e se l’attore principale lascia il ring non c’è più nessuno con cui combattere.
4. Dai potere alla tua ciurma
Rispondere male è un comportamento che ha come scopo cercare di ottenere un po’ di potere personale, questo significa che a livello inconscio tuo figlio cerca in questo modo di riprendersi un po’ di controllo sulla propria vita. Se in casa tua l’unico a dettare legge sei tu, come Capitan Uncino sulla nave dei pirati, aspettati problemi con la ciurma!
Ogni bambino/ragazzo ha un crescente bisogno di autonomia e indipendenza. Quindi il miglior modo per evitare o ridurre drasticamente i momenti in cui ti risponde male è di offrire a tuo figlio tantissime opportunità in cui possa sperimentare di avere potere, ma in modo positivo. Ad esempio, offrigli più possibilità di scelta (all’interno delle regole e dei limiti stabiliti nella tua famiglia) in modo che senta di avere più controllo. Se tuo figlio è piccolo permettigli di scegliere tra la tazza verde o quella blu, all’adolescente permetti di scegliere il menù per una serata speciale (entro un limite di budget).
Con i bambini un po’ più grandi affronta la questione delle responsabilità. Spiegagli che man mano che dimostrano di assumersi maggiori responsabilità conquisteranno anche maggiori spazi di libertà e che hai fiducia nel fatto che sapranno gestire queste responsabilità al meglio. Anche se ovviamente potranno fare degli errori e il nostro ruolo di genitori è aiutarli ad imparare da questi errori. Non di punirli per gli errori fatti. Solitamente un ragazzo che sente la tua fiducia è molto più disponibile alla collaborazione.
5. Definisci dei limiti (quelli necessari) e falli rispettare con dolcezza
Insegnare a tuo figlio la conseguenza delle sue azioni è un atto fondamentale di apprendimento e di assunzione di responsabilità. E uno strumento fondamentale per creare dei cambiamenti positivi in casa. Cerca di essere molto chiaro relativamente alle regole della famiglia e anche di quali sono le conseguenze (non il castigo o la punizione!) che si manifesteranno se le regole non vengono rispettate. Ad esempio, se non ti lavi i denti bene prima di andare a letto, non possiamo mangiare più cioccolato perchè il rischio di cariare i denti è troppo alto se non li lavi bene!
Assicurati che le conseguenze siano giuste e correlate alla regola infranta, ma soprattutto rispettose, mai violente, denigratorie o umilianti. E se tuo figlio non le rispetta, attua le conseguenze adeguate. Sii credibile…mille minacce continue non servono a niente. Meglio poche conseguenze ma realistiche. Ricorda anche che ci sono molte altre modalità più funzionali per gestire i momenti di conflitto.
Queste cinque strategie dovrebbero aiutarti a migliorare in modo significativo questo problema e nel contempo a migliorare la relazione con tuo figlio rendendola emotivamente più intima e salda. Se questo articolo ti è stato utile, corri a iscriverti al mio canale YouTube dove troverai altri video che ti aiuteranno a risolvere le situazioni più complicate in famiglia.